Berlino e gli orsi

$T2eC16dHJFwFFZiQTNrYBR8-pPl)V!~~60_35Tempo fa ho scritto questi brevi appunti per un gentile signore di Torino, che in cambio mi ha fatto omaggio dei primi due volumi del Dizionario Abruzzese-Molisano (DAM) di E. Giammarco. Regalo graditissimo.

Il nome di Berlino, capitale della Germania, è popolarmente ricollegato al nome dell’orso, Bär in tedesco. Sullo stemma cittadino compare proprio un orso, anche se questa simbologia risale più probabilmente al soprannome del nobile sàssone Alberto « l’Orso » (XII sec.), conquistatore e primo marchese del Brandeburgo, la regione di Berlino.

In realtà, i toponomasti moderni fanno derivare il nome di Berlino da una lingua slava. Slavi a Berlino? Sì, perché i territori dell’attuale Germania orientale furono occupati da popolazioni slave almeno dalla metà del I millennio d.C., quando i Germani si ammassarono verso le frontiere dell’Impero Romano. Tra questi popoli vi erano i Polabi che abitavano ad est del fiume Elba. I Polabi furono conquistati da Alberto l’Orso e gradualmente germanizzati, ma la loro lingua sopravvisse fino all’inizio del XIX secolo. Gli studiosi fecero in tempo a registrare molte parole polabe prima dell’estinzione della lingua, ma non è tra queste che si trova il vocabolo *berl o *birl che sarebbe alla base del nome Berlino. In effetti, l’asterisco indica che tali voci sono ricostruite, non direttamente attestate.

L’esistenza di una parola polaba *berl ‘palude, acquitrino’ fu ipotizzata a partire da termini analoghi nelle altre lingue slave, vicine e lontane. Vicine come il sorabo, ancora parlato da qualche decina di migliaia di persone nella regione di Dresda, o lontane come l’ucraino, dove borlo vuol dire proprio ‘palude’, o ancora il serbo-croato che ha brlja ‘acqua calma, paludosa’. Considerato che -in era un produttivo suffisso slavico, il nome Berlino significherebbe ‘il villaggio sulle rive (del fiume Sprea)’.

Questa etimologia è largamente diffusa nella letteratura scentifica tedesca del XX secolo, con gli esempi sopra citati che si ripetono da testo a testo fino agli scritti dell’accademico contemporaneo J. Udolph. Oggi, con google e wikipedia in lingua inglese, la si ritrova dappertutto nel web. Tuttavia, non sono riuscito a reperire né borlo brlja nei vocabolari di ucraino e croato (qui esiste nel significato di ‘disordine’) disponibili in rete. Ciò non toglie nulla all’etimologia slava che ha avuto molti autorevoli sostenitori e che rimane, per motivi storici ed anche linguistici, certamente la più probabile.