Congiunti

Sorpasso

(da Il Sorpasso, periodico politico-culturale-sportivo di Montesilvano, a. 2, num. 5)

Usciamo di poco dai confini di Montesilvano questa volta, per entrare nel comune di Collecorvino e precisamente nella contrada Congiunti. L’odierno centro abitato è censito con questo nome solo a partire dal 1971, mentre prima le abitazioni sparse della zona venivano probabilmente classificate insieme alla vicina contrada S. Lucia, censita già agli inizi del ventesimo secolo e sede di una parrocchia dal 1962.

La contrada riprende sostanzialmente il nome della località rurale che si estende lungo le ultime propaggini collinari della dorsale sulla quale sorgono anche Collecorvino e Penne, fino al punto in cui i due fiumi Fino a Tavo si uniscono per formare il Saline (nome che abbiamo trattato nel Sorpasso n. 4).

E’ proprio questa caratteristica morfologica ad aver dato il nome alla località. Congiunti, infatti, si riferisce proprio alla ‘congiunzione’ dei due fiumi. In altre parole, è l’equivalente dell’italiano ‘confluenza’. Già nel latino medievale della nostra regione troviamo il verbo coniungo per designare la confluenza di fiumi e fossi. In questo esempio tratto da un documento del IX secolo: “ab uno latere ipsa Benna, ab altero Septem viae, ab altero alia Benna, que se simul coniungunt”, si parla della congiunzione di due fossi chiamati Venna.

Non ho trovato altri toponimi simili né in Abruzzo né altrove in Italia, ma la motivazione semantica che ha prodotto Congiunti non è certo un caso isolato. In altre regioni italiane si trovano infatti dei Conflenti, chiaramente derivati dal latino confluentes. Ad esempio un comune presso Cosenza sorto alla confluenza di alcuni fossi, una località di Palombara Sabina (RI), una chiesa medievale toscana (S. Maria dei Conflenti) eretta alla confluenza tra i fiumi Arno ed Elsa. In Sardegna sembrano preferire l’appellativo Giunturas: ve ne sono almeno cinque. Ma anche nel Lazio ho trovato una località chiamata Giuntura: non ci sorprenderà il fatto che si trovi alla confluenza tra i fiumi Liri e Sacco.

Non si può neanche dire che ‘confluenza’ sia una motivazione semantica moderna. Questo oggetto geografico è stato da sempre oggetto di denominazione perché immediatamente reperibile sul territorio e spesso dei centri abitati sono stati fondati in tali luoghi per profittare di una duplice difesa naturale.

Il caso più illustre è forse quello di Consentia, il nome romano di Cosenza, che è un’antica città fondata dal popolo italico dei Bruzi. Cosenza sorge alla confluenza tra i fiumi Crati e Busento ed il nome rispecchia probabilmente (anche se non mancano ipotesi alternative) l’appellativo bruzio per ‘confluenza’. Proprio vicino all’odierna Conflenti…

Un altro caso è l’idronimo Comberanea fl. nell’antica Liguria. Un’ipotesi, che risale all’autorevole glottologo tedesco Julius Pokorny, è che questo idronimo sia imparentato al vocabolo medio-irlandese (una lingua celtica) commar ‘confluenza’, e come questo derivi dalla radice indoeuropea *kom-bero.

Ma per trovare la massima diffusione dei toponimi che riflettono una ‘confluenza’ bisogna andare oltralpe, nell’antica Gallia. L’appellativo gallico per ‘confluenza’ era condate. Ebbene, uno specialista francese ha recensito almeno 61 luoghi nell’odierna Francia il cui nome discende da un condate. Persino un ramo collaterale della casa reale francese, i Borbone-Condé, presero il nome da uno di questi luoghi, all’occorrenza il villaggio piccardo di Condé-en-Brie.

 Antonio Sciarretta