Ubi maior: di come l’abbazia cancellò l’idronimo

Santa Maria Arabona

Scavando nei documenti medievali affiorano toponimi, oggi dimenticati, che rivelano un’antica origine preromana. Uno di questi esempi è Rusente(m) o Rosente(m), che designava un torrente abruzzese che sfocia nella Pescara non lontano dall’abbazia cistercense di S. Maria Arabona. Proprio a causa della vicinanza con la famosa abbazia, sulle carte di oggi il torrente è chiamato semplicemente Fosso di S. Maria Arabona. Ma studiando gli antichi documenti, come il Memoratorium dell’abate di Montecassino Bertario, risalente addirittura al IX sec. (a. 883!), apprendiamo il vero nome del torrente, citato spesso perchè formava uno dei confini dei possedimenti cassinesi di S. Liberatore a Majella.

Ci sono tanti casi di toponimi medievali scomparsi e dimenticati. Ma questo è particolarmente importante, data l’evidente antichità di *Rusent- (preferisco la versione con la u; quella con la o deve essere una ri-latinizzazione degli scrittori medievali, che sentivano la u come troppo ‘volgare’ in quanto nei dialetti la o in posizione protonica cominciava per l’appunto a mutare in u). L’idronimo (è nome di un corso d’acqua) va infatti analizzato a partire dalle radici indoeuropee, e si sarà formato nell’ambito di uno degli strati linguistici che precedettero il latino nella regione, forse quello sabellico (precisamente, marrucino). Richiama la radice *reus- (da cui provengono voci come lo svedese rusa ‘precipitarsi’, il lituano ruosus ‘attivo’, il russo ruch ‘movimento’), a sua volta ampliamento di *ereu-, da cui il latino ruo, -ere ‘correre, precipitare, cadere’ [1]. Il suffisso -ent- è con ogni probabilità quello di un participio presente, lo stesso che troviamo in latino e dunque in italiano. Il nome *Rus-ent- significava, dunque, ‘(colui) che si precipita’. Probabilmente questo termine era un appellativo comune nella lingua marrucina (o in un’altra ad essa precedente come il proto-piceno), un po’ come il nostro torrente (che, guarda caso, presenta anch’esso il suffisso participale -ente).

Un nome che, dopo essere sopravvissuto per secoli, forse millenni, si è arreso alla celebrità di una delle più belle abbazie dell’Italia centrale.

[1] Pokorny J., Indogermanisches Etymologisches Wörterbuch, Franck, Bern, 1959, p. 332.

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