Città delle acque, città dei venti, città dei Papi

avignoneLa voce registrata che si ascolta sul trenino turistico di Avignone recita che l’origine del nome della città provenzale “dei Papi” sarebbe ‘città del fiume’ o ‘città del vento violento’. Ma è proprio vero?

Secondo il più autorevole gallicista contemporaneo, Xavier Delamarre, il latino Avennio o Avenio, ricordato a partire dal II sec., celerebbe un gallico aueniu ‘podere di Avenios’. Ma, si sa, Delamarre tende ad attribuire grande importanza, talvolta sovrastimandola, all’origine prediale o denominale, cioè da nomi di persone, di gran parte della toponomastica celto-gallica. Simile opinione ha il più tradizionale e meno attendibile Ernest Nègre, per il quale il nome personale alla base del toponimo sarebbe il latino Avennius.

Il significato idronimico, relativo alle acque, lo si trova nell’opera classica di Albert Dauzat e Charles Rostaing, ma i gestori del trenino turistico lo hanno più probabilmente ripreso dal sito del comune di Avignone. Si tratta di un’etimologia del tutto legittima, che prende spunto dalla radice proto-indoeuropea *au(e)- ‘scorrere, bagnato, acqua’, che potrebbe aver avuto dei riflessi nella lingua dei Liguri, antichi abitatori della Provenza, se non degli stessi Galli di ceppo celtico.

Si tratterebbe, in sostanza, della stessa radice che ha generato nelle lingue sabelliche dell’Appennino centrale una serie cospicua di idronimi. Questi sono: l’Aventino (*auent-in-os), affluente di sinistra del Sangro presso Càsoli (CH); la Venna (*aues-na), affluente di destra del Foro presso Migliànico (CH); l’Avello o Avella (*auer-(e)la-), che dopo aver formato la valle di Pennapiedimonte sbocca nell’Aventino prima di Càsoli e l’omonimo Vella, uno dei due fiumi di Sulmona (AQ), affluente del Sagittario; il Velino, anticamente Avens fl. (*auent-s), affluente della Nera che scorre a Rieti; la Ventia (*auent-ia) affluente del Tévere presso Perugia, nonché tanti altri in diverse regioni d’Italia e d’Europa.

Anzi, questa ed altri analoghe basi idronimiche costituiscono lo strato verosimilmente più antico della toponomastica indoeuropea, chiamato strato ‘antico-europeo‘ da Hans Krahe. Prima ancora di costruire città, gli antichi abitatori dell’Europa evidentemente sentivano già il bisogno di battezzare con nomi propri i corsi d’acqua: vie di comunicazione, punti di riferimento e fonti di sostentamento.

E i venti violenti? Effettivamente, anche questa etimologia viene proposta dal sito del comune di Avignone, precisando che si tratterebbe di un’etimologia gallica (mentre quella da *au(e)- viene correttamente attribuita al ligure). Non conosco la fonte di questa etimologia, ma evidentemente si basa sull’altra radice proto-indoeuropea *ue- ‘soffiare’, da cui il latino ventus (*ue-nt-os ‘(quello) che soffia’) e il gallese (lingua celtica, imparentata al gallico) gwynt ‘vento’. Vista la fonetica del toponimo, mi sembra meno probabile, anche se il Mistral di queste zone può davvero essere un ‘vento violento’.