Nuovo mercato, mercato libero

noviomagusPer chi ancora non crede che dietro ogni toponimo antico si celi (ma solo a chi è digiuno di toponomastica!) un passato vivo e pulsante che non aspetta altro che di essere scoperto.

Cito (traducendolo) Xavier Delamarre, dal suo “Nomi di luogo celtici dell’Europa antica” (Errance, Arles, 2012, p. 208), a proposito del diffuso tipo toponimico gallico nouio-magos:

Una delle denominazioni più frequenti dei paesi celtici il cui senso di ‘nuovo mercato’ [composto dall'aggettivo nouio-s 'nuovo' < PIE *neu-o-s e dall'appellativo magos 'mercato' < PIE *mej(h)- 'grande', n.d.t.] può spiegarsi come conseguenza della conquista romana che ha condotto a una liberazione degli scambi economici fino ad allora controllati dall’aristocrazia gallica nei loro dura [plurale di duron < PIE *dhuer- 'porta'] ossia le corti signorili, sedi di mercati controllati (e tassati, cf. le descrizioni di Cesare sulla plebe miserabile [gallica] senza alcun diritto); non esistono, in effetti, dei **novio-duron.

La struttura del toponimo ed il confronto con forme analoghe, al di là della pura combinazione quasi “enigmistica” dei suoi elementi costituivi, ci consente dunque di risalire alla motivazione semantica precisa, e nello specifico a quella particolare congiuntura storico-economica (l’arrivo dei Romani, la liberalizzazione dei mercati e la crisi del sistema aristocratico tradizionale nel mondo celtico) che può spiegare una così massiccia diffusione del toponimo.

Va aggiunto che hanno o avevano questo nome gallico non meno di 23 luoghi europei, tra i quali Lisieux, Nojeon e Noion in Normandia, Noyon vicino Parigi, Nimega (Nijmegen) in Olanda, Spira (Speyer) in Germania, Namur in Belgio, Chichester in Inghilterra ecc.